L’uccisione dei pulcini maschi nati da galline ovaiole è da tempo oggetto di preoccupazione per il benessere degli animali.
Il problema inizia negli incubatoi di galline ovaiole, strutture specializzate dove vengono incubate uova fertili e dove nascono pulcini maschi e femmine in percentuali simili. Successivamente, i pulcini vengono “sessati” manualmente e i maschi eliminati.
L’industria avicola ha un modo di lavorare molto intricato. Esistono razze specializzate per la produzione di uova, chiamate ovaiole, e per la produzione di carne, chiamate polli da carne. Grazie alla selezione, il patrimonio genetico delle razze ovaiole è molto diverso da quello dei polli da carne.
I maschi delle razze ovaiole hanno due caratteristiche che il settore produttivo non può utilizzare in modo efficiente: non depongono uova e non producono carne.
Per saperne di più: https://nutriamocidibuonsenso.it/polli-o-galline-le-differenze/
I pulcini maschi delle galline ovaiole sono utilizzati per la produzione di capponi e polli ruspanti a crescita molto lenta, che sono però produzioni limitate e stagionali.
L’eccedenza di pulcini maschi viene abbattuta alla nascita e trasformata in mangimi ad alto contenuto proteico, per evitare sia conseguenze antieconomiche per il settore (che soffre di margini molto ristretti) sia lo spreco di risorse economiche che l’ingrasso dei pulcini maschi richiederebbe.
Data la gravità del problema, Germania e Francia hanno messo fuori legge la pratica dell’abbattimento dei pulcini maschi già nel 2022.
Nel frattempo, l’Italia lo farà entro il 2027 https://nutriamocidibuonsenso.it/il-benessere-degli-animali-e-la-sostenibilita-sono-sempre-al-centro-delle-pratiche-di-produzione-delle-uova/
Gli incubatoi possono ora seguire due strade:
La ricerca si è ovviamente orientata verso questa seconda opportunità, sviluppando tecnologie che consentono di rilevare il sesso dell’embrione di pollo all’interno dell’uovo e di eliminare i pulcini maschi prima della schiusa.
Tuttavia, per soddisfare davvero il massimo benessere animale, il sessaggio in-ovo deve avvenire prima del 13° giorno di incubazione, poiché uno studio della TUM – Technical University of Munich ha dimostrato che la capacità dell’embrione di percepire il dolore inizia a questa data. https://www.tum.de/en/news-and-events/all-news/press-releases/details/34782-1
I metodi di sessaggio in-ovo commercializzati si dividono in due categorie:
Quest’ultimo approccio, da diversi punti di vista, sembra essere il migliore, ed è stato quindi al centro dello sforzo di collaborazione tra le due aziende Orbem (pioniera della Deep Tech) e Vencomatic Group (esperta in automazione avicola) che hanno progettato Genus Focus per il sessaggio in-ovo (di cui pubblichiamo alcune immagini esplicative). Si tratta di una soluzione molto interessante, al punto che noi di Nutriamocidibuonsenso.it abbiamo scelto di parlarne.
Questa tecnologia utilizza l’intelligenza artificiale combinata con la risonanza magnetica (M.R.I.) e prevede un processo completamente automatizzato di verifica a 11-12 giorni di incubazione, senza disturbare lo sviluppo dell’embrione.
Mentre l’industria avicola continua il suo percorso verso una maggiore efficienza e migliori pratiche di benessere animale, questa formula di sessaggio in-ovo è fra le prime soluzioni che, chi si occupa di innovazione per il settore, ha progettato per evitare l’abbattimento dei pulcini maschi e per fornire processi avicoli sempre più rispondenti alle esigenze dell’intera filiera e implicitamente anche per dimostrare a chi cerca di contrastarla che il benessere animale è un fattore che il settore cura scientificamente e costantemente.