L’efficienza e la sicurezza della filiera avicola si basa sull’esistenza di manuali di comportamento distribuiti dalle aziende che si occupano di selezionare i polli che verranno e cioè le uova e cioè i pulcini. Questi manuali servono come guida per ogni allevatore per gestire al meglio la schiusa delle uova, poi dei pulcini e in seguito del pollo o della gallina ovaiola. Il rispetto di queste regole consente salute e benessere dell’animale fino a quando l’animale sarà destinato al supermercato.
Facciamo un breve elenco delle attività principali che un allevatore deve svolgere nel proprio allevamento intensivo protetto:
Pianificazione: i tempi di pulizia, ad ogni ciclo, dell’ambiente in cui saranno ospitati gli animali è anche l’opportunità di svolgere lavori di manutenzione di routine. Il ciclo è il periodo che intercorre fra quando l’animale entra nell’ambiente dove verrà allevato fino a quando verrà destinato alla macellazione (che si svolge in altri ambienti).
Pulizia dei locali: i locali vengono puliti e disinfettati rimuovendo anche tutti i potenziali agenti patogeni trasmessi da animali e esseri umani. Il numero di batteri, virus e parassiti rimanenti tra un ciclo e l’altro viene così ridotto al minimo.
Controllo degli insetti: vengono eliminati tutti i tipi di insetti prevenendo la possibilità che possano nascondersi tra le strutture.
Rimozione della polvere: polvere, detriti e ragnatele vengono rimossi da alette di ventilazione, travi, tapparelle in capannoni aperti, davanzali e parti in muratura utilizzando spazzole e soffiatori in modo che tutta la polvere cada sulla vecchia lettiera prima che venga rimossa e sostituita.
Spray preliminare: una soluzione detergente viene utilizzata su tutte le superfici interne del capannone: dal soffitto al pavimento per “rompere la polvere” prima di rimuovere la lettiera e l’attrezzatura. Nei capannoni aperti, le tapparelle vengono prima chiuse.
Attrezzatura: tutta l’attrezzatura e gli accessori (vasche, trogoli, recinti, ecc.) vengono rimossi dal capannone e spostati nei cortili di cemento all’esterno. Le vasche automatiche e le vasche di sgocciolamento vengono sollevate durante queste operazioni di pulizia. Tutte le riparazioni e la manutenzione vengono completate prima della pulizia e della disinfezione.
Rimozione dei rifiuti: tutti i rifiuti e i detriti vengono rimossi dai capannoni e sistemati su rimorchi e cassoni portati nei capannoni. Una volta riempiti e coperti con un telone per evitare che il materiale si diffonda all’esterno, le ruote dei veicoli vengono spazzolate e disinfettate prima di lasciare i capannoni.
Smaltimento dei rifiuti: i rifiuti non vengono immagazzinati nell’azienda agricola o sparsi nelle sue vicinanze, ma spostati e smaltiti ad almeno 3-4 km di distanza, in conformità con le normative delle autorità locali, in uno dei seguenti modi:
Lavaggio: prima di iniziare il lavaggio di una “Fattoria Intensivamente Protetta”, l’elettricità viene interrotta dall’intero capannone per evitare il rischio di scosse elettriche. L’interruttore principale, per precauzione viene anche bloccato con un lucchetto. Per rimuovere lo sporco e i detriti rimasti nel capannone e sulle attrezzature, viene utilizzata un’idropulitrice ad alta pressione con i detergenti di qualità industriale disponibili e che devono essere compatibili con il disinfettante che viene spruzzato nel passaggio successivo. Dopo aver spruzzato il detergente, il capannone e le attrezzature vengono risciacquati con acqua pulita e fresca utilizzando nuovamente un’idropulitrice. Per questa pulizia viene utilizzata acqua calda e l’acqua in eccesso sul pavimento viene rimossa con tergi-pavimenti con bordi in gomma. Le acque reflue vengono smaltite correttamente per evitare la ricontaminazione del capannone. Anche tutte le attrezzature rimosse vengono lavate, risciacquate e quindi coperte.
All’interno del capannone della “Fattoria Intensivamente Protetta” viene prestata particolare attenzione alle scatole dei ventilatori e, in particolare, ai pozzi dei ventilatori, alle griglie dei ventilatori, alle aree sopra le travi, ai davanzali, alle condutture dell’acqua e alle mangiatoie. Vengono utilizzate impalcature portatili e torce per garantire la pulizia di tutti i punti difficili da raggiungere.
Vengono lavate anche le aree esterne ai capannoni di una “Fattoria Intensivamente Protetta” , con particolare attenzione alle prese d’aria, alle grondaie e alle piazzole in cemento (soprattutto nelle zone di entrata e uscita degli animali dal capannone). Nei capannoni aperti, le tende vengono lavate sia internamente che esternamente.
Tutto ciò che non può essere lavato (ad esempio plastica, cartone) viene distrutto. Alla fine del lavaggio non devono rimanere sporcizia, polvere, detriti o rifiuti. Un lavaggio eseguito correttamente richiede ovviamente tempo e attenzione ai dettagli.
Di particolare importanza è anche la pulizia dei locali e degli abiti utilizzati del personale.
Questo elenco di precauzioni adottate da ogni allevatore professionale sottolinea quanto sia diventato opportuno per allevatori, tecnici e per l’intera filiera avicola abituarsi a ridefinire gli allevamenti avicoli industriali usando il termine “allevamenti intensivamente protetti” molto più fedele alla realtà dei fatti.
Per accelerare la diffusione dell’adozione di questo termine più adeguato, noi di “nutriamocidibuonsenso” (coordinandoci con M.A.C. “moreaboutchicken” di cui siamo l’estensione italiana) proponiamo che venga messo in circolazione, diffuso, promosso e richiamato il più spesso possibile anche dagli operatori della grande distribuzione organizzata, utilizzandolo sia nella comunicazione commerciale che in quella ‘in-store’ rivolta al pubblico.