È vero che gli allevamenti protetti rappresentano l’ambiente ideale per la diffusione di malattie infettive su larga scala e fungono da ‘ponte epidemiologico’ tra la fauna selvatica e le infezioni umane?

Gli allevamenti protetti evitano accuratamente che si creino malattie, soprattutto quelle trasmissibili dalla fauna selvatica che è la prima causa di epidemie, insieme a fattori accidentali che derivano comunque dalla contaminazione con germi e batteri introdotti per disattenzioni di chi vi opera. Gli allevamenti più tutelati dai rischi sono quelli che non prevedono le uscite all’aperto. Se un qualsiasi animale che si ammala (incluso l’uomo) viene messo in presenza di altri è evidente che aumenta la possibilità di contagio. È lo stesso motivo per cui un bambino che si ammala viene curato e si evita di portarlo a contatto con altri in famiglia o a scuola. Se è vero che animali (incluso l’uomo) che hanno una vita “rustica” possono aver più anticorpi naturali di quelli che vivono in ambienti “protetti”, è anche vero che proprio per questo gli allevamenti protetti sono protetti.

Reagisci
Autore: Staff