Come funziona un allevamento intensivo (e protetto) di polli

Una premessa importante: chi critica gli allevamenti intensivi (protetti) è molto probabile non sappia come stanno davvero le cose nel settore degli allevamenti avicoli. Infatti ogni azienda avicola ha insieme il dovere e l’interesse a rispettare le Libertà del benessere animale definite dal Farm Animal Welfare Committee (FAWC) che sono:

  • la libertà dalla fame e dalla sete
  • il diritto di avere un ambiente fisico adeguato
  • il diritto di non ammalarsi o subire trattamenti dolorosi o subire ferite,
  • il diritto di poter manifestare le proprie caratteristiche comportamentali e di non vivere in situazioni in grado di provocare paura e disagio.

Vi agevoliamo qui sotto il “diario quotidiano” di “una giornata tipo in un allevamento” che dovrebbe far capire quanto la realtà degli allevamenti avicoli sia diversa da come viene raccontato in alcuni filmati che li descrivono come dei lager dove invece la prima regola è quella di assicurare costantemente il benessere animale:

Alcuni “filmati di denuncia” sugli allevamenti avicoli vengono presentati come il risultato di incursioni notturne rocambolesche. È altamente improbabile che le immagini siano state girate in allevamenti appartenenti a filiere di allevatori riconosciuti e registrati come tali. Il settore avicolo moderno è popolato da persone responsabili anche se una mela marcia si trova ovunque. Il mercato avicolo da molti anni è anche quello più attento al benessere animale e alla ricerca di ridurre sempre più l’impatto sul pianeta.

Perché un allevatore non si dovrebbe occupare del benessere dei suoi animali? Nessuno ha interesse a gestire un’azienda agricola con situazioni contrarie al benessere animale, se non altro perché quando un gruppo di animali si ammala scatta una verifica veterinaria che potrebbe portare a sanzioni e/o alla chiusura dell’allevamento.

Per capire quanto i filmati di denuncia siano “strumentali” basterebbe visitare un vero allevamento, facendolo però con le dovute cautele: per prima cosa indossare tuta, cappello, sovra-scarpe per evitare di trasferire infezioni agli animali che vivono comunque in condizioni controllate. Chi lavora negli allevamenti usa queste precauzioni per evitare rischi in grado di incidere negativamente sulla salute dei polli. Per comprendere la complessità delle attenzioni necessarie, proviamo a “entrare, ma virtualmente”, in un allevamento per descrivere il “diario quotidiano” delle attività da seguire.

Inizia tutto con la prima fase, che corrisponde all’alloggiamento dei pulcini appena nati (NB: stanno diffondendosi anche sistemi ancora più attenti che prevedono di far schiudere le uova direttamente negli allevamenti per evitare il loro trasporto dagli incubatoi all’allevamento https://nutriamocidibuonsenso.it/la-schiusa-in-fattoria-incrementa-il-benessere-animale/ )

Mano a mano che i pulcini crescono diventa necessario modificare e incrementare gli spazi che occupano, fino al momento in cui vengono destinati alla filiera alimentare umana. La persona addetta alla loro gestione deve codificare l’ambiente dove vivono e il comportamento degli animali per registrare ogni variazione e identificare le eventuali carenze che richiedono un intervento.

L’ambiente e il comportamento degli animali vengono osservati più volte durante la giornata. Ulteriore forma di attenzione è quella di assicurare che la cosa venga fatta dalla stessa persona per poter valutare meglio eventuali variazioni.

L’ingresso nel capannone deve essere “gentile” per non spaventare gli animali. Anche solo la semplice apertura della porta di accesso offre un’indicazione sulla pressione dell’aria all’interno del capannone e a capire la condizione della ventilazione, delle prese d’aria e del funzionamento dei ventilatori.

Chi segue l’allevamento deve muoversi lentamente e verificarne le condizioni usando tutti i sensi per osservare, ascoltare e sentire gli odori, perché ogni dettaglio dà precisi segnali sulle condizioni dell’allevamento.

Occorre ascoltare i versi degli animali e la loro respirazione, il rumore dei ventilatori e delle mangiatoie, controllare la distribuzione dei polli sul terreno, quanti bevono, mangiano e riposano, la postura, gli occhi e l’andatura. Vengono anche controllate la qualità della lettiera, l’eventuale presenza di polvere nell’aria o l’odore di ammoniaca, la temperatura e la presenza di anomale correnti di aria.

Molto importante è il controllo del mangime e dell’acqua. Oltre a ciò bisogna osservare alcuni animali, scegliendoli a campione, per controllare se hanno il gozzo pieno e valutare le loro condizioni generali (conformazione del petto, condizioni delle piume…). Queste osservazioni servono per poter intervenire su eventuali scostamenti dalle condizioni ottimali e verificare che:

• gli animali siano tranquilli e si alternino equamente quando mangiano, bevono o riposano;
• che gli occhi siano chiari e senza irritazioni;
• che le piume siano pulite;
• che il becco e la lingua non abbiano scarichi nasali, né mangime appiccicato …

Per avere indicazioni sulla corretta disponibilità di acqua va controllato il gozzo verificando che sia morbido. L’ano dell’animale deve essere pulito e senza segni di feci molli, sulla pelle non devono esserci macchie, graffi, vesciche… zampe e garretti devono essere puliti e senza segni di infiammazione. L’andatura deve essere eretta e decisa.

Il controllo delle varie zone del capannone è importante, perché se non sono frequentate potrebbe dipendere dalla presenza di correnti d’aria, freddo, luce o ventilazione scorretta per cui è necessario il controllo di ventilatori, sonde e centraline degli impianti di riscaldamento e raffrescamento. Il segreto per galline felici? Suono e flusso d’aria!

Un malfunzionamento potrebbe infatti provocare problemi respiratori desumibili anche ascoltando il suono dei vocalizzi e osservando la vivacità degli animali che ne indica anche il loro benessere.

Il confronto fra i risultati di una visita all’allevamento con quella precedente aiuta la verifica di eventuali cambiamenti ambientali e quindi anche di salute.

Se la lettiera dovesse presentare zone compatte e non friabili sarebbe segno di qualche perdita d’acqua dagli abbeveratoi o di una ventilazione insufficiente. Per verificarlo l’allevatore fa frequenti controlli prendendo un po’ di lettiera da vari punti comprimendola fra le mani e verificando che sia sempre friabile.

Le feci degli animali sono segnali importanti della loro salute, per questo occorre verificare se sono liquide e molli o asciutte e se contengono mangime non digerito.

Altri quesiti riguardano l’odore, la qualità e la consistenza del mangime, la giusta altezza degli abbeveratoi e la presenza di eventuali perdite di linee dell’acqua.

La sequenza di questi controlli è tuttavia solo una parte di quanto necessario a garantire che la filiera alimentare, cui si approvvigionano milioni di persone in tutto il mondo, garantisca il rispetto per gli animali, il benessere di chi lavora nelle aziende agricole e, non ultimo, del consumatore. Altri dettagli li trovate qui: https://nutriamocidibuonsenso.it/ci-sono-regole-comuni-a-tutti-gli-allevamenti-intensivamente-protetti/

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Autore: Staff