Pubblichiamo qui una lettera elaborata dal nostro fondatore che ci piacerebbe potesse essere utilizzata dagli operatori del settore avicolo, dalle associazioni del settore e da chiunque ne condividesse i contenuti, per rispondere alla cattiva abitudine di alcuni giornalisti e divulgatori di diffondere in modo irresponsabile articoli e titoli allarmistici. Lo spunto per questa lettera l’ha dato la recente “notizia”: “Mangiare pollo aumenta il rischio di cancro”.
Riteniamo che la nostra lettera sia un testo chiaro e ben argomentato che critica in modo incisivo la disinformazione mediatica riguardo alla prevenzione del cancro e, in particolare, al consumo di carne di pollo. L’essenza del messaggio è che le raccomandazioni sulla salute devono basarsi su un’evidenza scientifica robusta e validata da enti autorevoli e non su singoli studi sensazionalizzati.
Il nostro è un appello alla prudenza e alla correttezza nella divulgazione scientifica e ricorda che la scienza progredisce attraverso la cumulazione di evidenze e la revisione critica, e che le raccomandazioni sanitarie derivano da un consenso scientifico ben consolidato, non da un singolo risultato. È un messaggio cruciale per cercare di combattere l’infodemia (“Infodemia: diffusione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta anche inaccurate, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili” – da wikipedia) e per promuovere solo decisioni informate sulla salute.
Ecco la nostra lettera
“Gentile Direttore/ssa (o il caporedattore della testata),
Le scriviamo in merito alla crescente disinformazione su temi cruciali come la prevenzione del cancro e l’alimentazione. Abbiamo notato con preoccupazione la tendenza a diffondere allarmismi basati su singoli studi scientifici, senza la necessaria contestualizzazione.
Le alleghiamo un nostro contributo che analizza questa problematica, prendendo come esempio recente i titoli fuorvianti sul consumo di carne di pollo. Riteniamo sia fondamentale promuovere una corretta informazione basata su fonti autorevoli.
Quando si parla di prevenzione del cancro e alimentazione, la confusione è tanta. Giornalisti e divulgatori spesso faticano a distinguere tra i risultati di un singolo studio scientifico e una vera e propria raccomandazione nutrizionale. Questo crea allarmi inutili e mina la fiducia del pubblico.
Le linee guida affidabili per ridurre il rischio di cancro provengono solo da fonti autorevoli e riconosciute: il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità, l’EFSA, l’OMS o agenzie come il WCRF (World Cancer Research Fund https://www.wcrf.org/preventing-cancer/topics/meat-and-cancer/#white-meat-and-cancer ). Queste raccomandazioni sono il frutto del lavoro scrupoloso di centinaia di ricercatori indipendenti che valutano criticamente e in modo trasparente migliaia di articoli scientifici ogni anno sull’associazione tra dieta e tumori. È un processo rigoroso che garantisce la validità delle indicazioni.
È con un misto di angoscia e rabbia quindi che, operatori del settore e consumatori, assistono alla diffusione di titoli allarmanti basati su singoli studi.
Un esempio recente è la notizia: “Mangiare pollo aumenta il rischio di cancro”. Questa affermazione, ripresa da molte testate generaliste come la vostra, fa riferimento a un articolo pubblicato sulla rivista Nutrients (disponibile qui: https://www.mdpi.com/2072-6643/17/8/1370).
Il problema è che questi titoli travisano o ignorano completamente i limiti dello studio, limiti che gli autori stessi hanno invece correttamente evidenziato.
Per un pugno di visualizzazioni in più, si semina terrore e confusione su un alimento ampiamente diffuso e consumato a livello globale, il pollo, che è anzi spesso suggerito come alternativa salutare ad altre carni come indicato anche dal WCRF:
https://www.wcrf.org/preventing-cancer/topics/meat-and-cancer/#white-meat-and-cancer
Che la carne di pollo possa, “all’improvviso” e senza una spiegazione plausibile, essere associata alla mortalità per cancro è profondamente preoccupante.
Per contestualizzare l’articolo di Nutrients è infatti fondamentale leggerlo con attenzione:
Non siamo gli unici a essere preoccupati per questi fenomeni mediatici che, tra gli altri effetti collaterali, possono procurare allarmismi infondati che generano indebite conseguenze anche sulle attività economiche collegate a quei temi. La gente è stanca di sentire tutto e il contrario di tutto. Questo rischia di portare a un “abbassare la guardia”, con il pensiero che “tanto è tutto uguale, fa tutto schifo”, con effetti potenzialmente devastanti sui comportamenti e sulla salute pubblica.
Restiamo a disposizione per qualsiasi chiarimento o approfondimento.
Cordiali saluti
Pietro Greppi
consulente per l’etica in comunicazione
Fondatore di www.moreaboutchicken.com e www.nutriamocidibuonsenso.it ”
Per una spiegazione chiara e accessibile del perché questo studio non debba essere preso come una raccomandazione o un allarme, consigliamo di leggere anche l’articolo di Angelo Campanella: https://angelocampanella.it/cancro-e-consumo-di-pollo-verita-scientifica-e-falsi-allarmi/